Il Papa, Hariri ed il Libano

Francesco ha anche ribadito durante l’udienza di 30 minuti la sua volontà di visitare il Libano non appena le condizioni lo permetteranno, secondo un comunicato del portavoce del Vaticano

da | 24/04/2021 | AGENZIE and CO | 0 commenti

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Primo Ministro di un governo che non esiste, figlio di un altro Primo Ministro assassinato proprio davanti al St Georges, Saad Hariri mette le mani davanti quanto ad un futuro prossimo, sia per il Libano che per lui stesso. “Metto in conto la possibilità di essere assassinato”, dice all’intervistatore del quotidiano “La Repubblica”. Un Libano che è a miliardi di anni luce di quello che abbiamo lasciato anni fa, un Libano che soffre ma che come sempre cerca di risollevare la testa per un futuro migliore e più “prospero e moderno”.

Dopo gli incontri con il Papa prima e Draghi in seguito, Saad Hariri, sta cercando in qualche maniera appoggi esterni, appoggi da Stati e Governi che potrebbero dare un contributo più solido e più “sincero”, contributo politico ma anche culturale, sociale e solidale.
Hariri, difatti, si è già recato in Medio Oriente e in Europa per ottenere un sostegno per i suoi sforzi a formare un governo, sforzi che fino a questo momento non hanno funzionato del tutto. Tra i paesi che ha visitato di recente ci sono Francia, Turchia, Egitto ed Emirati Arabi Uniti e giovedì scorso si è incontrato anche con funzionari italiani.
Per la piccola cronaca, Hariri non è stato in grado di formare un gabinetto sei mesi dopo essere stato scelto per la carica di primo ministro, profondi disaccordi tra lui e il presidente Michel Aoun e uno dei principali punti di divergenza sarebbe il rifiuto da parte di Aoun del piano di Hariri di scegliere alcuni membri cristiani del nuovo governo. Aoun è cattolico maronita, mentre Hariri è musulmano sunnita.
“Quello che sta accadendo in Libano – avverte Hariri, in un nuovo attacco al capo dello Stato, al genero Gebran Bassil e al suo alleato, Hezbollah – è che vi è una parte che vuole un’economia libera e un’altra che vuole mettere le mani sull’elettricità e altri settori strategici. E che vuole occuparsi solo di una parte del piano economico”. “Siamo in una situazione estremamente brutta, ma la formazione del governo – ha dichiarato – aiuterà a fermare il collasso. Sempre che qualcuno non voglia il crollo del Libano, così da poter restare ancora sulla scena politica”.

Papa Francesco durante l’incontro con Hariri ha chiesto senza mezzi termini a tutti i leader politici libanesi a “impegnarsi con urgenza a beneficio della nazione” e ha anche ribadito la sua volontà ad atterrare a Beirut per incontrare i vari dirigenti delle fazioni presenti attualmente nella sfera politica libanese.

Alla fine dei due incontri con il Papa ed il PM Draghi, Hariri ha formulato anche per i giornalisti libanesi che sono sbarcati con lui “Questo è un messaggio a tutti i libanesi e a tutti i partiti che dobbiamo affrettarci nella formazione di un governo”, aggiungendo anche che “Il Papa vede il Libano come un messaggio di neutralità e convivenza.”
La visita di Hariri in Vaticano e in Italia arriva mentre il Libano sta vivendo la sua peggiore crisi economica e finanziaria nella sua storia moderna dopo decenni di corruzione diffusa. Non occorre ormai più aggiungere che purtroppo dalla fine del 2019, la valuta locale ha perso il 90% del suo valore e più della metà della popolazione del paese vive ora in povertà, secondo la Banca Mondiale ma anche secondo i nostri “inviati” in loco.

Il Vaticano ha ribadito la sua solidarietà al popolo libanese che “vive in grande difficoltà e incertezza e ha ricordato la responsabilità di tutte le forze politiche di impegnarsi con urgenza a beneficio della nazione”. E Papa Francesco ha aggiunto di sperare che il Libano possa incarnare ancora una volta “la fortezza dei cedri, la diversità che dalla debolezza diventa forza nel grande popolo riconciliato”.
Hariri ha ammesso di aver chiesto al Vaticano e al Papa in particolar modo “di preoccuparsi del Libano e di intervenire dove possono essere efficaci perché questo è ciò che riguarda il Libano e i libanesi”. Ha detto: “Siamo in una situazione molto brutta, ma una volta formato un governo possiamo fermare il collasso”.

Il Libano, è una nazione mediterranea di 5 milioni di persone, ha la più alta percentuale di cristiani in Medio Oriente ed è l’unico paese arabo con un capo di Stato cristiano. I cristiani sono in pratica un terzo della popolazione, ma questo lo sapevamo di già…

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