Il mese di Maggio a scuola : il Rosario con don La Leta
Don La Leta era il sacerdote più anziano della scuola e anche se aveva “poca gamba” come si dice in gergo nostrano, cioé aveva una mobilità alquanto ristretta per via dell’età, aveva un cervello che funzionava a mille…
Don La Leta , il secondo in seconda fila da sinistra
A scuola ci si preparava tutti per la grande festa del 24 Maggio, che combaciava quasi sempre in una gran bella domenica piena di tante cose come la processione, la messa cantata senza dimenticare la recita praticamente giornaliera del Rosario con qualche aggiunta particolare.
Durante il mese di maggio, appunto, avevamo tutti i giorni la recita del rosario, recita che veniva seguita da praticamente tutti coloro che erano a scuola e anche da molti altri che non “dormivano” a scuola, chiamati anche esterni, per coloro che non se lo ricordassero.
Durante gli ultimi due anni della mia permanenza a Beirut, il rosario era quasi sempre recitato da uno dei sacerdoti “in carica”, direttore, prefetto o professore e di tanto in tanto avevamo il caro don La Leta che ci faceva l’onore di recitare il rosario con noi.
Don La Leta era il sacerdote più anziano della scuola e anche se aveva “poca gamba” come si dice in gergo nostrano, cioé aveva una mobilità alquanto ristretta per via dell’età, aveva un cervello che funzionava a mille ed era anche un grande amatore di tabacco da sniffare, cosa che faceva sempre con grande attenzione per non perderne neanche una mezza foglia, e che sfociava sempre in una sonora soffiata di naso per via dell’eccesso di tabacco sniffato.
Mi ricordo che, dato il suo statuto di “sacerdote più anziano”, gli spettava di diritto il posto accanto all’autista, sia in macchina che in autobus che in pulmino, che lui immancabilente chiamava ” la piazza del morto” in stretto dialetto siciliano.
Quel mese di maggio del 1969 don La Leta viene giù dalla sua camera un paio di volte e per accompagnarlo durante la recita del rosario gli viene assegnato Eddy Iozia, già famoso a scuola per gli arrivi con la Vespa a mille durante la celebrazione della messa domenicale, soprattutto verso la fine della messa.
Eddy e Don la Leta sono passati alla storia per la più corta recita del rosario a scuola, cosa che hanno fatto per ben due volte prima che il povero don Doveri non sbatta un altro allievo dell’ultimo anno assieme a don La Leta e mandando Eddy in fondo alla cappella, ma vi posso assicurare che anche alcuni dei chierici presenti hanno fatto fatica a restare seri, domandate a don Nick e don Scudu se non ci credete.
Per farvela corta, il povero don La Leta aveva ogni tanto la dizione che scivolava sul “siculo automatico” e dopo aver ripetuto per alcune volte la prima parte dell’Ave Maria, inserì il pilota automatico e al posto di recitare la prima parte completamente ne recitava una specie di riassunto mescolato ad alcune parole di origini non ben determinate e che faceva più o meno così : “Ave Maria + due parole che non si riusciva a captare per niente + StuJesus”.
Eddy prese la palla al balzo e dopo due versi recitati completamente fece diventare la seconda parte dell’Ave Maria praticamente la sorella di quella recitata da don La Leta e così dopo qualche minuto avevamo un rosario recitato in maniera da film surrealista, alla Bergman per intenderci.
Don La Leta cominciava con il suo “Ave Maria … StuJesus” e Eddy seguiva con “Santa Maria … StiAmen” e noi tutti dietro a fare tifo per Eddy perché il rosario dopo cinque minuti era stato recitato completamente, incluse le preghiere e tutto il resto.
Don Doveri mise un altro “assistente” a cura di don La Leta ma nessuno ha mai saputo se don La Leta fosse più contento della versione “Eddy” che della versione normale del rosario.
CI HANNO SCRITTO