Il Livello sale o scende???
Photo by Cole Keister on Unsplash
LA SCUOLA, CASA DI VITA E SCIENZA
Stiamo arrivando in fondo al corridoio del fascicolo, altre parole, altri concetti ma sempre di scuola si sta parlando, una scalata di anni della vita di tantissimi giovani, una scalata dura per tanti e meno dura per tanti altri, ma sempre in cordata…
Prossimo episodio fra qualche giorno, no kidding…
Domanda probabilmente la più discussa, alla quale pochi sanno veramente rispondere anche se tutti noi abbiamo una delle varie “ipotesi” di soluzione da proporre e da discutere, almeno così la si pensa.
Un mare di esperti sia del PRO che del CONTRO hanno sfoderato le loro ragioni e motivi per avvalorare le tesi per cui si battono da anni, dibattiti televisivi o radiofonici, senza parlare di articoli sempre più densi su giornali e riviste specializzate che fanno riflettere, o meno…, sul livello o livelli delle nostre scuole di “oggi”, confrontate con quelle di “ieri”.
Non vi nascondo che la “domanda” posta è per tanti motivi molto più che complessa di quanto ci si possa immaginare, innanzitutto chi definisce il “livello” della scuola di allora e di adesso e di quale livello si parla, della riuscita agli esami, del numero di studenti che hanno fatto o che fanno la carriera che hanno sempre voluto, o anche del numero di coloro che non riescono a trovare una soluzione duratura in determinati strati della popolazione?
Quali sono i termini di paragone?
Non si può fare una “retromarcia” mentale per affermare che si stava meglio prima, non si può determinare con criteri obiettivi e sociali che quello che passava il convento qualche anno fa sia migliore o peggiore di quello che passano i conventi attuali, ma non riesco a capire e a trovare risposte serie e sensate sul perché e percome della “poca gratitudine” verso i compiti e obiettivi della scuola del secolo scorso.
Studiare non è mai stato facile per nessuno, anche se forse per alcuni di noi era più semplice, alzarsi alla mattina presto per rimettere le idee al posto giusto rovistando nelle varie note colorate per trovare un appiglio per la nostra memoria prima di un qualsiasi esame o interrogazione, un test qualsiasi. Lo abbiamo fatto in tanti quando eravamo a scuola, lo hanno fatto in tanti anche prima di noi e probabilmente lo faranno in tanti anche fra qualche anno, lo studio domanda concentrazione, un sacco di ore alla scrivania o al banco e molta calma, non si “impara” in tre secondi e mezzo, si acquistano cognizioni attraverso sforzi particolari, sia fisici che mentali.
Allora, ripeto, quali sono o possano essere i termini di paragone per una valutazione aderente alla realtà dei fatti? Siamo meno diplomati oggi che allora? Abbiamo meno universitari iscritti?
In tanti parlano di un abbassamento del livello scolastico, delle “conoscenze” insegnate e della maniera di insegnarle.
Altri parlano invece del risultato finale, di quanti diplomati escono dalle università, altri commentano i valori morali e democratici della scuola come entità, altri ancora parlano di riforme e obiettivi. Ma mi sorge una domanda più terra a terra che le precedenti : perché si parla tanto della scuola, e di quello che rappresenta, ai giorni nostri?
Quali sono le vere ragioni per parlare di riforme, di strutture al passo con i tempi, di materiale didattico più “moderno” e anche “odierno”?
Probabilmente il livello scolastico in generale tende ad essere superiore di quello dei giorni nostri, ci sono più diplomati, in pratica c’è molta più “sostanza” che esce dal sistema scolare attuale, una più grande produttività nel campo del lavoro ed una più grande diversità degli studi stessi e delle “conoscenze” in generale. Ma se da una parte possiamo essere anche d’accordo con quanto scritto, riviste e articoli specializzati se ne possono trovare a iosa con enunciati ben più “complicati” di questo, non si può certo dimenticare anche il fatto che la padronanza di materie di base come la lingua madre e la matematica in generale, venga sempre di più strapazzata e maltrattata un po’ dappertutto, sia in Europa che in altri Paesi sviluppati.
In Inghilterra ed in Francia ed in altri paesi europei stanno facendo una “marcia indietro” spettacolare per rimettere le materie di base, appunto, al posto giusto, agli stessi livelli di qualche anno fa, una fattibile soluzione per un maremoto di strafalcioni non solo linguistici ma anche lessicali e grammaticali. E, come già scritto in un articolo precedente, i vari telefonini, iPad o simile sono stati lasciati al di fuori dell’aula stessa, con risultati spettacolari in pochi mesi e senza connessione alcuna.
Tanti articoli letti per far fronte a questo dibattito parlano di tante “dispersioni” della scuola elementare, che si carica di obiettivi a non finire, siano essi a corto, medio o lungo termine, mentre bisogna anche aggiungere che più del 40 % degli effettivi delle scuole in generale sta smanacciando in alto mare per raggiungere una qualsiasi riva, in pratica dalla parte opposta della medesima classifica di qui sopra.
Nessuno mette in dubbio il fatto che esiste una categoria di studenti che vanno consigliati per un tipo di studi differenti, per una loro capacità intrinseca e per permettere loro di sviluppare questa ampiezza in maniera più approfondita e più congeniale alle inclinazioni proprie di ciascuno, nessuno si è mai permesso di dire il contrario anzi, ma resta il fatto che resta pur sempre un numero limitato di studenti che escono dalle righe, una testa più in alto di tante in un oceano di teste sott’acqua, o quasi…
I dubbi mi sono rimasti tali e quali, prima e dopo aver letto trenta e passa articoli e anche qualche libro in merito, non so proprio da dove incominciare per poter scrivere la parola “FINE” in un film di vita, forse dovrei dire di più vite e più esperienze, più complicata e semplice allo stesso tempo, il seguito fra qualche giorno…
Quien Sabe???
CI HANNO SCRITTO