Il famoso MANI D’ORO

A proposito di giochini e giochetti vari, avevamo a scuola in classe 1969 uno che a giochini di qualsiasi sorte ci sapeva veramente fare e non ne sbagliava quasi mai una, Ezio Jug detto anche “Mani d’oro” per tanti motivi…

da | 26/06/2009 | VITA A SCUOLA | 2 commenti

Ezio Mani d’oro, con una pescata magistrale…


Ieri (siamo il 26/06/2009) ho avuto la gradita visita di Eddy di passaggio a Bruxelles per lavoro e abbiamo trascorso qualche ora assieme e mi ha promesso che lascerà come messaggio per i posteri il regolamento del “gioco più stupido” della kermesse 1968, giochino che purtroppo non é stato “patented” e quindi i giapponesi prima e cinesi dopo hanno messo le mani sopra e purtroppo non ci appartiene più…

Diego

Er Webmaster..., SSB

Chiamato anche Ezio dagli addetti ai lavori !

A proposito di giochini e giochetti vari, avevamo a scuola in classe 1969 uno che a giochini di qualsiasi sorte ci sapeva veramente fare e non ne sbagliava quasi mai una, Ezio Jug detto anche “Mani d’oro” per tanti motivi.

Sapeva fare un sacco di cose, alcune non proprio banali come lanciare coltelli, e aveva una tale carica umoristica che ci faceva pisciare addosso dal ridere ogni volta che ne combinava una o che ne raccontava una.

Grazie a Brother Dell i Dummies potevano liberamente fare le prove in una delle stanze del suo reparto scout e ogni tanto avevamo un concerto gratis se le porte restavano aperte ed un pomeriggio appunto con le porte aperte stavamo dilettandoci degli arpeggi e gorgheggi “dummistici”.
Durante una pausa fra due canzoni il nostro Ezio volle fare vedere a tutti come si lanciava un coltello per aria e siccome non eravamo in tanti ad andare in giro con coltelli a serramanico, utilizzò uno dei cacciaviti che si trovavano nella stanza e al momento di lanciare Golden Piero detto anche il “batterista” lo supplicò di fare attenzione perché aveva appena comprato la batteria nuova.

Già qualcuno aveva incominciato ad uscire piano piano dalla stanza senza far rumore e senza aspettare due secondi Ezio fece due o tre tentativi di prova non molto convincenti e quindi disse a tutti di spostarsi e lanciò il cacciavite per aria tutti convinti che si sarebbe infilato sulla parte in legno del soffitto.

Guarda caso il cacciavite non solo non rimase conficcato ma addirittura piombò a punta in giù nel bel mezzo di uno dei tamburi della batteria di Piero.

Houston, we have a problem!
Passarono due o tre secondi in un silenzio proverbiale e poi si scoppiò a ridere praticamente tutti, salvo Piero che non aveva ancora digerito la padellata con foro finale sul suo tamburo ancora in fase di rodaggio e da quel giorno ogni volta che c’erano le prove potevano entrare tutti fuorché Ezio ben inteso che ha dovuto farsi un periodo di quarantena fuori dalla porta e fu ammesso solo dopo aver passato una serie di palpeggi degni delle palpate americane al momento di entrare sul suolo USA.

Ciao ragazzuole ragazzuoli e ci sentiamo.

TANTI AUGURI A :

CI HANNO SCRITTO

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