I taxi del “mare”
AUTORE
- ROBERTO SAVIANO
Roberto Saviano è nato il 22 settembre 1979 a Napoli, in Campania. È scrittore e produttore, noto per Gomorra (2008), Piranhas (2019) e Gomorra (2014). Minacciato da diversi membri della camorra, gli è stata accordata una scorta permanente di polizia dal governo italiano.
CASA EDITRICE
- CONTRASTO DUE
IN MARE NON ESISTONO TAXI
In mare non esistono Taxi – Ediz. Illustrata
di Roberto Saviano
CONTRASTO DUE | Data di uscita: 09/05/2019 | ISBN : 9788869657863
Il libro l’ho acquistato l’ultima volta che sono andato in Italia a trovare la mamma ed il fratello, novembre dell’anno scorso quando sono andato a trovare Rinaldo nella sua ultima dimora e da allora, purtroppo, non sono più riuscito a oltrepassare la frontiera per i motivi che conosciamo tutti.
Una scrittura particolare, Saviano ha una sua maniera propria di “raccontare” un fatto, più fatti, non si tratta di un racconto qualsiasi o di una esperienza particolare, tutt’altro. Ha preso come spunto “frasi” dette e ripetute da parecchi dei nostri membri del governo, ha fatto una analisi alquanto spessa e ricercata attraverso le testimonianze di tanti di quelli che erano presenti prima/dopo/durante gli sbarchi e salvataggi dei barconi, riempiti fino all’inverosimile di persone che cercano una vita più “normale” da dove arrivano, scappando da guerre, mutilazioni, stupri, scappando da una miseria totale per molte volte cadere dalla padella alla brace.
Ha contattato, per il bisogno del libro, quelli che “scrivono” i fatti attraverso l’apparecchio fotografico, nomi conosciuti o meno, fotografi che talvolta hanno anche fatto la “passeggiata” su uno di questi “taxi” per capire e vedere con occhi propri se si tratta veramente di una “escursione” con tanto di servizio a bordo. La realtà é molto più complicata e oscura di quanto uno possa immaginare, dalla partenza in Libia fino all’arrivo nelle nostre zone, dal respirare il fumo dei motori che sono per di più già “morti” prima ancora della partenza e che “sbuffano” di continuo, dai mesi di prigionia nelle carceri (epiteto o sostantivo alquanto usurpato…) in Libia stessa, dalle mafie locali che ne fanno di tutti i colori solo per ricavarne una montagna di soldi da poveracci che pur di partire farebbero qualsiasi cosa.
Il libro é stato scritto come una gigantesca “Inchiesta” tramite interviste di tutti questi fotografi, interviste che lasciano di stucco per quello che le risposte dimostrano, un “mare nostrum” che sta diventando sempre meno “nostrum” ma non per i motivi che auspicavamo.
Da quando l’ho finito, solo qualche giorno fa, non riesco a togliermi dalla testa alcune frasi pronunciate da questi testimoni con l’apparecchio in mano, le foto tra l’altro parlano da sole ma quando si legge come queste foto sono state scattate, la foto, le foto cambiano il nostro di “obiettivo”.
Parola di Webmaster…
TRAMA
Tratto dal sito della Mondadori :
Questo libro è testimonianza. Questo libro porta le prove di quanto è accaduto e accade nel Mediterraneo. Questo libro smonta la propaganda e le bugie sull’immigrazione attraverso le parole e le immagini di chi ha visto, documentato, fotografato, aiutato. Con fotografie di Martina Bacigalupo, Olmo Calvo, Lorenzo Meloni, Paolo Pellegrin, Alessandro Penso, Giulio Piscitelli, Moises Saman, Massimo Sestini, Carlos Spottorno.
La grande menzogna
In mare aperto basta lo schiaffo di un’onda per ribaltare un’imbarcazione. In mare aperto ti viene detto di andare sempre dritto e che lì troverai l’Italia, ma l’orizzonte muta e quell’andare dritto potrebbe non esistere, potrebbe non esserci mai, potrebbe essere est, ovest, sud persino. In mare i telefoni cellulari non prendono, servono i telefoni satellitari. In mare aperto non c’è nessuno e non c’è nessun taxi da chiamare. Taxi è un sistema di comunicazione e di trasporto comodo, veloce, metropolitano e non ha nulla a che fare con i soccorsi in mare. Immaginate persone che rischiano la vita, che stanno annegando; immaginate ora persone in un palazzo che prende fuoco, qualcuno chiama i vigili del fuoco, che portano in salvo persone, che non hanno appiccato l’incendio per poterlo poi spegnere e guadagnare spegnendolo. Allo stesso modo le Ong non sono taxi del mare perché vanno in soccorso, ma non creano la tragedia.
CI HANNO SCRITTO