IL CORTILE SSB

18/10/2009 | TRE MINUTI CON...

Flavio “Nonno” D’Andria

Come si fa a non rispondere sì a questo appello!
Sarebbe come rinnegare una parentesi della propria vita, forse la più significativa perchè quella della nostra adolescenza , della nostra maturità, quella che ci ha plasmati per affrontare  quelle che hanno seguito.

Nato a Beirut nel 1949 ci sono rimasto fino al 1968, anno della maturità, fino al 1976 in Aeronautica Militare (Difesa Aerea) come Ufficiale di Complemento, dal ’76 fino al 2007 a Casale Monferrato impiegato e poi Dirigente in una multinazionale italiana leader mondiale nel settore delle macchine da stampa, mentre oggi, nel 2009, sono stato nominato Capo di Gabinetto e Portavoce del sindaco di Casale Monferrato.
Felicemente sposato e con un figlio 19enne al primo anno di Politecnico a Torino.

1. Com’era Beirut ai tuoi tempi e quali sono i tuoi ricordi più importanti di allora?

Un paradiso terrestre nel quale sono cresciuto e vissuto la mia gioventù. Ricordi più importanti:il tempo libero con gli amici/amiche: Sporting e/o Long Beach, le Feste in caso dell’uno o dell’altro, il KonTiky (per chi lo ricorda), le vasche a Hamra, la squadra di calcio, ecc…

2. In che modo pensi che gli anni di scuola a Beirut abbiano influenzato la tua vita successiva?

Se non ci avesse influenzato non saremmo qui a parlarne! Ho già scritto sul sito che mai frase è stata più veritiera di quella scritta che sovrastava l’ingresso principale (“non scholae sed vitae discimus“). Prova ne sia che non abbiamo mai smesso di ricordare quegli anni e quindi il ricordo ma soprattutto l’insegnamento di quegli anni ci ha influenzato e continuerà a farlo.

3. Con quali persone di allora sei rimasto in contatto in questi anni?

Con quanti hanno timbrato il cartellino nel nostro sito ma in particolar modo con quelli più o meno coetanei con i quali ho condiviso molto tempo. Con alcuni di questi mantengo un contatto epistolare/telefonico e quando è possibile incontrarsi è sempre una grande festa.

4. Saresti rimasto a Beirut dopo aver finito la scuola? E pensi che la tua vita sarebbe stata diversa?

No. Ho scelto di rientrare in Italia anche se ho lasciato a Beirut la famiglia. Ma allora avevo pensato che cittadino straniero in terra straniera poteva avere una spada di damocle in grado di abbattersi senza preavvisi. E’ stato un presagio poi concretizzatosi con una lunga guerra.

5. Pensi un giorno di ritornare in Libano? E se si o no, perché?

In primis mi ero imposto di non tornare per non fare brutte scoperte rispetto ai ricordi stupendi sempre cullati. Quando dopo 32 anni dall’ultima volta ho avuto modo di tornare per motivi di lavoro, non me ne sono pentito. A parte la scuola ahimè rasa al suolo per un nuovo cantiere, ho ritrovato pietre miliari del nostro passato, ammirato novità, persi altri riferimenti, ma soprattuto rivisto amici libanesi di gioventù.

6. Sei interessato/a a partecipare a riunioni future di ex-allievi? Cosa ti è piaciuto o non piaciuto in quelle degli ultimi anni? Quali sono i tuoi consigli in merito?

Sì. Encomiabile l’impegno e lo sforzo per organizzare il primo raduno. Sbagliato credere di poterlo rifare pensando che tutti ripartecipassero con lo stesso patos. Il trasporto emotivo della prima volta non può essere assicurato da un’operazione del tipo copia-incolla. Gli entusiasmi si placano, si perseguono interessi per micro-affinità (vedi la mia risposta no. 3), mi emoziono sentendo/incontrando/leggendo il mio vicino/a di sdraio al Long Beach, mentre non mi sento attratto da quello che ha fatto la maturità 5 anni dopo di me e che non ho conosciuto, anche se rispetto i suoi sentimenti maturati nello stesso contesto dove sono maturati anche i miei.

Consigli:sarà difficile ripetere il ROMA 1 ma questo non vuol dire rinunciare a priori a proporre  un raduno magari non annuale, forse triennale, ma a briglie sciolte, senza “forzature”.
Scegliere un luogo (es. Castelnuovo Don Bosco dove c’è un richiamo “originale”), un periodo (sondabile sul sito) e una dead-line per iscriversi. Poi si fa con 15 o 20 o 30 o 50 persone.
Chi decide di intervenire è già carico di positività avendo scelto in tutta libertà e non potrà che essere attore compiaciuto. Credo di più negli incontri “regionali” tipo quello di luglio a Milano con don Gianni prelevato alla Malpensa e portato da Afif.
Vuol dire caro don che l’anno prossimo arrivi a Milano (o a Genova o a Torino) ma ti portiamo in Monferrato e aggreghiamo lombardi, piemontesi e liguri!!!

7. Cosa pensi di questo sito web e come lo vorresti?

Ovviamente è migliorato con il passare del tempo: pesante alle origini, più snello ora. Eliminerei la rassegna stampa (a chi interessa se la cerca) e cercherei di facilitare l’inserimento di argomenti da parte dei frequentatori (una via di mezzo tra il sito e un forum, anche se è facile da dirsi e non altrettanto facile da farsi).

Penso di aver dato un mio piccolo contributo!
Vi abbraccio in attesa di risentirvi quanto prima

Flavio alias Il Nonno

FLAVIO «NONNO» D'ANDRIA

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