Fatti Mercante d’olio…
Qualche foto della raccolta delle olive che don Gianni & Co stanno portando avanti a Betgamal, accompagnate da un commento qui di seguito…
Foto originale inviata da don Gianni con le dita sporche d’olio…
Carissimi tutte e tutti, appena ricevuto per mail quanto segue, comprese le foto e video a fondo pagina, l’olio nuovo è appena arrivato e ce ne manda una prova il Gianni versione Betgamàl, olio che assaggeremo uno di questi giorni quando il CoronaStrunz se ne sarà andato a quel paese e che ci resti pure…
Carissime Amiche e Carissimi Amici, in diverse parti del Mediterraneo questo è il periodo della raccolta delle olive. Anche noi salesiani nelle due “proprietà” di Cremisan e Betgamàl, dove in totale abbiamo quasi 3,000 piante di ulivo (uno millenario!), come ogni anno stiamo in piena raccolta.
Qui a Betgamàl dove dal febbraio scorso mi trovo di casa con don Gianmaria Gianazza, don Antonio Scudu, don Franco Ronzani e don Lucio Puddu … tutti ex hussunioti e qualcuno ex beirutino … finora abbiamo portato a casa dal frantoio 94 taniche/galloni da 18 litri l’una, che abbiamo diviso quasi metà e metà fra noi e gli operai palestinesi e le monache e i monaci nostri vicini che ci hanno dato una mano.
Non è l’anno dell’abbondanza, ma, grazie a Dio, all’impianto di irrigazione e alla organizzazione mirata, stiamo ottenendo ottimi risultati (fino al 27% di resa!).
Naturalmente venderemo la maggior parte dell’olio, appena gli affezionati clienti potranno tornare alla nostra bottega, passate le restrizioni causate dal covid-19.
E’ risaputo che l’olio non solo condisce (ottimo con le insalate, ma anche i pesci, per la mayonnaise, ecc …) ma anche lenisce. Papa Francesco nella sua ultima enciclica (bellissima! sulla fraternità e l’amicizia sociale, un discorso tutto evangelico e francescano!) commenta la nota parabola in cui Gesù parla del Buon Samaritano che si prese cura del poveraccio straniero che sulla discesa da Gerusalemme a Gerico era incappato nei briganti, curò le sue ferite versandovi olio e vino, lo portò alla locanda … L’olio lenisce, addolcisce, …
Ne abbiamo sempre bisogno.
Don Bosco quando inviò don Rua, il suo “braccio destro” a Napoli dove c’erano delle “asprezze”, gli raccomandò: “Fatti mercante d’olio!“. L’olio d’oliva insieme al balsamo è uno dei componenti del “sacro crisma” con cui noi tutti siamo stati battezzati e cresimati (e alcuni anche consacrati sacerdoti …)
Carissime e Carissimi, per associazione di idee opposte, mi vengono in mente coloro che invece maneggiano altri liquidi infiammabili o chi alimenta scontri culturali nel nostro mondo già abbastanza disastrato. Mi chiedo: è proprio il caso di versare benzina sul fuoco attaccando l’Islam con il pretesto del malinteso “diritto alla laicità dello Stato” e alla “libertà di bestemmia/blasfemia”?
Cf il presidente francese a Beirut l’agosto scorso!!
Non ci basta quanto abbiamo visto anche di recente? Di fronte a certe prese di posizione radicali, le reazioni non si limitano a un diplomatico dissenso (Turchia, Pakistan …), o a pacifiche dimostrazioni di protesta, ma si traducono in violenti/mortali attacchi … di cui le prime vittime sono purtroppo gli stessi cittadini francesi (il prof decapitato, tempo fa l’anziano parroco sgozzato, …) e i cristiani che vivono in paesi musulmani o islamici!
Avendo vissuto in contesto multiculturale e multireligioso, credo noi tutti siamo sensibili ai valori del rispetto, della moderazione, della misura, che ci guidano come un “istinto” o una “seconda natura”; essi vanno diffusi per educare le persone: facciamocene testimoni nell’ambiente in cui viviamo.
Preghiamo che il buon senso prevalga.
Un cordiale abbraccio e la benedizione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Don Gianni
CI HANNO SCRITTO