Due storie libanesi
Foto tratta da uno dei due filmati
Ho inserito questo spezzone di articolo sotto la categoria «Solidarietà» non me la sono sentita di pubblicarlo come “attualità” o “agenzie”, lascio a voi decidere se abbiamo fatto bene o meno…
Stavo leggendo il quotidiano Repubblica online (leggendo sarebbe un po’ troppo dato che non sono abbonato e cerco di leggere quello che posso per i non-abbonati come il sottoscritto) e un paio di titoli mi hanno preso per mano e una volta cliccato sul link mi sono trovato davanti ad una pagina dove ho scovato un paio di filmati veramente interessanti e che vi propongo qui di seguito.
I testi sono molto espliciti ma le immagini lo sono ancora di più e fanno riflettere parecchio, non mi dilungo più di tanto, sappiamo tutti com’è la situazione attuale in Libano.
Libano, l’avventura dei 630mila piccoli siriani
Repubblica | 07 giugno 2022
In Libano gli operatori umanitari di AVSI, Terre Des Hommes e War Child Olanda, tre grandi Ong stanno realizzando un progetto assai ambizioso – si chiama Back To The Future – finanziato con circa 10 milioni di euro dall’Unione Europea, attraverso il Fondo fiduciario regionale Madad, in risposta alla crisi siriana, che ha lo scopo fondamentale di integrare bambini e ragazzi profughi nel sistema scolastico libanese . Il racconto di immagini si svolte lungo la strada che, verso Sud, porta a Beirut e verso Nord a Homs, tra le città siriane più devastate dalla guerra. Distese di tende (abusive per lo Stato libanese) in agglomerati dove vivono migliaia di famiglie siriane dove, a colpo d’occhio, prevale il grigio dei teloni che proteggono strutture un po’ di legno, un po’ in muratura, che ospitano rifugiati.
Le cellule operative di questo programma umanitario sono state distribuite in un’area molto vasta del Paese: dal Nord, ad Arsal, una delle ultime città prima del confine siriano, poi nella valle della Bekaa, a Zahle e a Beirut, nel campo profughi di Bouurji El Barajneh, dove vivono 40.000 rifugiati e nel quartiere di Karantina, a ridosso del luogo della terrificante esplosione dell’agosto 2020, infine a Sud, a Sidone e Nabatiyeh.
Il progetto è stato pensato per i circa 630 mila bambini siriani rifugiati in Libano, piccoli cittadini in esilio, per un paradosso addirittura più fortunati rispetto rispetto ai loro coetanei rimasti tra le macerie della Siria, tagliati fuori dalla scuola, qualcosa come circa 2 milioni di ragazzini dai 3 ai 14 anni.
VIDEO QUI :
LIBANO E L’AVVENTURA DEI PICCOLI SIRIANI
Il Libano è il Paese con la più alta percentuale di rifugiati pro-capite al mondo
Repubblica | 01 luglio 2022
Su una superficie di poco più di 10.000 Km2 circa cinque milioni di libanesi convivono con due milioni di rifugiati. Le autorità stimano a 1,5 milioni il numero di siriani, ai quali si aggiungono circa 400.000 rifugiati palestinesi e 18.000 di altre nazionalità. Una situazione, aggravata negli ultimi tre anni dagli effetti da una devastante crisi economica, in soli due anni il costo del paniere alimentare di base in Libano è aumentato del 725%.
Secondo uno studio di UN-ESCWA attualmente circa il 34% della popolazione libanese vive in condizioni di povertà estrema, mentre la percentuale di famiglie di rifugiati siriani che vivono al di sotto della soglia di povertà estrema è aumentata dal 55% nel 2019 all’88% nel 2021.
La Cooperazione Italiana dal 2012 è impegnata per sostenere le istituzioni libanesi nel difficile compito di affrontare quella che si può definire una delle più gravi crisi umanitarie di questo secolo.
Un impegno che ha visto l’Italia finanziare iniziative per più di 130 milioni di Euro alle Agenzie delle Nazioni Unite e alle ONG italiane impegnate a garantire l’accesso alla salute, all’educazione e opportunità di lavoro per i rifugiati e per le comunità ospitanti.
VIDEO QUI :
IL LIBANO E LA PERCENTUALE DI RIFUGIATI
CI HANNO SCRITTO