Don Bosco é un Film…
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Oggi è un giorno particolare, un giorno che si viveva ogni anno, con le varie processioni, Santa Messa e anche qualche sceneggiata teatrale nel teatro delle suore ! Don Gianni ci ha scritto quanto segue e ve lo proponiamo così com’é stato scritto…
A volte si raffigura Don Bosco come una statua di bronzo o di marmo, da solo o con due ragazzi a fianco. È un’immagine riduttiva, come quella di un “santino” con l’aureola in testa, perso fra le nuvole.
Più corrispondente alla realtà è un grande arazzo, con scene vivaci intessute con migliaia di fili colorati, su uno sfondo sconfinato di prati, boschi, monti …, in cui il prete sorridente si muove in compagnia di decine di giovani …
Meglio ancora: Don Bosco è un film, il cui regista è Dio. È Lui che fin dai 9 anni sceglie il soggetto, lo mette in scena e lo guida durante tutta la vita, affiancato dalla co-regista Maria Ausiliatrice.
Giovanni Bosco è il protagonista di questo dramma in svolgimento, ma sempre in compagnia di persone significative e determinanti: sua madre Margherita, la sua prima educatrice e catechista, poi la prima cooperatrice nell’incipiente oratorio di Valdocco.
I chierici del seminario a Chieri gli fanno scoprire i tratti negativi del suo carattere collerico, superbo, vanitoso, per cui egli decide di lavorarsi per diventare non un “bosc = legno” di leccio, ma di salice, imitando le virtù di Francesco di Sales: umile, mite, dolce …
Dopo l’ordinazione, il suo compaesano don Giuseppe Cafasso gli dice di chiudere la grammatica d’Inglese perché la sua missione non è in Asia, ma a Torino, con i ragazzi di strada, gli apprendisti, i carcerati nella prigione minorile …
La Marchesa di Barolo lo sceglie come cappellano in uno dei suoi istituti per “ragazze in difficoltà”, molto prima che egli scelga Maria Mazzarello per “fare con le ragazze quello che lui sta facendo con i ragazzi”.
Domenico Savio è un ragazzo di 12 anni: Don Bosco resta stupito delle meraviglie che la grazia di Dio aveva già compiuto in lui, e accetta volentieri la sua proposta: “Io sono la stoffa, lei sia il sarto, e insieme facciamo un bel abito per il Signore”. Così il giovane prete impara l’arte della direzione spirituale degli adolescenti, nello stile di una santità quotidiana fatta di pietà gioiosa, studio, bontà sacrificata …
La povertà che Giovannino ha conosciuto fin da orfano, non lo lascia mai; ma “il Regista”, gli fa sempre incontrare molti benefattori e benefattrici, che in modi e tempi sorprendenti, arrivano a toglierlo dai guai, anzi a far crescere le sue opere.
Si potrebbe continuare, ma non si finirebbe mai con le tantisime puntate di questo film, che è ancora in corso in tutte le parti del mondo ! Agli inizi degli anni 1950 le riprese iniziarono a girarsi anche a Beirut …, e in programma c’è una puntata a Milano il 4 Giugno p.v. – Ma di questo vi parlo domani.
Per ora: A TUTTE e TUTTI, BUONA FESTA del nostro amico protagonista SAN GIOVANNI BOSCO.
Vostro Don Gianni
CI HANNO SCRITTO