Don Bedon e le patatine
Foto molto particolare per tanti motivi…
Non so neanche io da che parte cominciare, ho ancora in mente tante storie e tanti aneddoti che riguardano don Bedon, il sacerdote che ci ha fatto da mamma e da papà a noi interni per qualche anno e che ci ha seguito ad El Houssoun quando ci siamo spostati su in montagna per la seconda o terza liceo, non ricordo bene.
Sempre pronto a scherzare con tutti e sempre uno dei primi per qualsiasi viaggio o passeggiata in montagna con gli scarponi ed il copricapo ad hoc, don Sante aveva una facoltà particolare che non andava sempre giù a tutti, cioè si trovava sempre al posto giusto e al momento giusto, volevo dire al posto sbagliato al momento sbagliato…
Come ormai tutte le notti dopo gli esami di quarta liceo per il diploma del 1969, ci trovavamo in parecchi e sempre i soliti dopo le 24h00 in cucina nel seminterrato della scuola a farci quattro patatine fritte ed il sottoscritto aveva anche il diploma per le migliori patatine dopo la mezzanotte.
Era la mia ultima notte a Beirut, non ci sono piu tornato, ed è anche per questo che me lo ricordo molto bene.
Quattro miei “carissimi” ex commilitoni (faccio i nomi dopo, promesso…) mi lasciarono impiantato quando videro don Sante scendere in refettorio mentre il sottoscritto stava cucinando le patatine, borbottando che erano stati “obbligati” dal sottoscritto ad aspettare una infornata di patatine sopraffini, sottoscritto che non sapeva assolutamente niente di quello che stava succedendo in una delle stanze del “ristorante”, don Sante incluso.
Non vi dico la scena, io che arrivo con le patatine bollenti e profumatissime cantando quasi a squarciagola “Stasera mi butto, stasera mi butto, mi butto con le patatine….” e appena giro l’angolo mi ritrovo con don Sante invece di quei quattro defi-bifo-centi-lchi che se l’erano data a gambe senza fare troppo rumore per paura di rovinarmi la sorpresa!
Non vi dico quante ne ho “prese” in termini di parole, con don Sante che mi diceva “che non si fanno queste cose”, con una voce molto calma, da salesiano insomma. Io avevo la testa bassa, non sapevo se ridere o meno, ma quando sono riuscito ad alzarla la testa ho potuto notare gli sforzi che don Sante faceva per non sganasciare, per non darmela vinta.
Durante la prima mega riunione del 2007 quando ci siamo rivisti, la prima cosa che don Sante mi ha chiesto è stata quella di sapere se cucinavo ancora le patatine dopo la mezzanotte…
Ciao don Sante, promesso cucinerò delle patatine dopo la mezzanotte uno di questi giorni, solo per noi due…
Diego
come mai ambedue i nomi dei preti non mi sono nuovi, erano forse anche loro in Alessandria? sia don Doveri che don Bedon, inoltre c’era se non sbaglio anche un don Carbone….. i miei fratelli frequentavano il Don Bosco……
Hai ragione, parecchi di loro hanno fatto “andata e ritorno” fra Alessandria e Beirut. Se fai una ricerca ad hoc trovi sicuramente gli articoli/aneddoti scritti da tanti di noi, in cui si parla appunto di sacerdoti arrivati a Beirut oppure partiti ad Alessandria o altrove.
Ciao
Diego
In quel periodo, io non c’ero più.
Ma immagino chi ti abbia insegnato i trucchi del mestiere!
L’Escoffier o il Parmentier mezzo Svizzero e mezzo Libanese…
CHIPS AFTER MIDNIGHT – Chiedo a Paola Durant: ti suona come titolo?
Ricorda forse un po’: After midnight, you don’t play the tambourine!
BHAU – Bear Hugs As Usual
Il gelato potrebbe anche andare ma la storia del gatto la racconti o no??? A me sembra che il scellerato che non eri (sic!!! e doppio Gulp!!!) si ricordi solo di alcune delle sceneggiate notturne, te lo do io il “beh io no…”
Don Diego si dimentica il gelato che abbiamo spazzolato dal frigo ? Non so, sarà stato un chiletto di gelato: la mattina dopo Don Doveri, previa leggera strigliatina, minacciò sornione che ce lo avrebbe addebitato in conto…averlo saputo che bastava scrivere, scellerati come eravate (beh io no: tu lui e l’altro anche si; io no) si sarebbe svuotato il caveau delle leccornie !!!