Dare un nome alle vittime dimenticate

Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo
Data Pubblicazione : 22 novembre 2018 – CRISTINA CATTANEO
Ne avevo sentito parlare qui e là, poi un giorno per puro caso in televisione su di un canale francese stanno parlando di questo libro e l’autrice dello stesso libro era anche una delle persone invitate a quella trasmissione. Mi metto tutto comodo comodo e sbatto gli occhiali sul naso cercando di concentrarmi su quanto stavo osservando e seguendo.
Non sono riuscito a dormire dopo la fine della trasmissione stessa, vi ricordo che programmi di questo genere vengono trasmessi solo dopo una certa ora, o se preferite abbastanza tardi nel corso della giornata, per non “rovinare” la serata con diffusioni e messe in onda di programmi una spanna al di sopra della normalità giornaliera o serale.
Mi ci sono voluti pochi minuti per trovare l’editore e ho comprato il libro la sera, forse dovrei dire la notte, stessa. Volevo leggere per conto mio come la Dott. Cattaneo, insieme ad altri specialisti, avesse cercato di trovare il bandolo della matassa propria ad ognuna delle vittime di naufragi, cercando di restituire quel poca di dignità che spetta a tutti i cittadini di questo mondo, senza distinzione di razza, sesso o religione, dare un aiuto in tutto e per tutto a queste famiglie sperse ormai un po’ dappertutto.
Non vi nascondo che mai mi sarei immaginato leggere un libro del genere, una storia dentro un pezzo della storia del Mediterraneo, Mare Nostrum, un libro che anche se scritto da una professionista in materia medico-legale, é scritto con parole più che comprensibili anche per i non esperti.
Ve lo consiglio e ve lo riconsiglio, anzi ve lo consiglio proprio…
Il 15 dicembre 2019, il giornale quotidiano “La Repubblica” pubblicava una notizia sulle mamme tunisine che cercavano i loro cari fra le vittime del naufragio del 7 ottobre scorso :
Dalla Tunisia a Lampedusa, le madri coraggio in cerca dei figli morti nel naufragio
TRAMA
Tratto dal sito stesso dell’Editore :
Vincitore del Premio Galileo 2019.
Questo libro racconta, attraverso il vissuto di un medico legale, il tentativo di un Paese di dare un nome alle vittime dimenticate da tutti, i corpi degli immigrati, e come questi più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo.
Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l’Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera di donatore di sangue e una della biblioteca pubblica del suo villaggio; i resti di un bambino che vestono ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti su barconi fatiscenti nel tentativo di arrivare nel nostro Paese, che raccontano di come si può “morire di speranza”. A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità. L’emergenza umanitaria di migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati.
Un libro pieno di “vita” anche se si parla di vittime, di migranti o semplicemente di cittadini di un qualsiasi paese morti per una “vita” diversa…
AUTORE
Professoressa ordinaria di Medicina legale presso l’Università di Milano e direttore del LABANOF, Laboratorio di antropologia e odontologia forense. È attualmente coinvolta con l’Ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse nell’identificazione dei migranti morti in mare, in particolare per i naufragi di Lampedusa del 3 ottobre 2013 e del 18 aprile 2015. Tra le sue pubblicazioni: Crimini e farfalle (Raffaello Cortina Editore 2006),
Turno di notte (Modadori 2007), Certezze provvisorie (Mondadori 2010), I diritti annegati. I morti senza nome del Mediterraneo (Franco Angeli 2016), Vipere Italiane. Gli ultimi studi sulla sistematica, l’ecologia e la storia naturale(Castel Negrino 2017) L’ universo amoroso (Jouvence 2017) e Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime(Raffaello Cortina Editore 2018). Ha scritto con Francesco Alberoni Amore mio come sei cambiato (Piemme 2019).
EDITORE
Libri Cortina Raffaello
La casa editrice è stata fondata a Milano nel 1980 da Raffaello Cortina.
Il libro si può ordinare anche qui : IBS.IT
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