Crisi Socio-economica in Libano

da | 23/11/2022 | CITTADINI DEL MONDO | 0 commenti

Dal 2019, i libanesi vivono sotto la «cupola» di molteplici crisi, che hanno avuto un impatto particolare sui bambini.

Il Libano sta affrontando una grave crisi socioeconomica a causa di anni di crescente debito pubblico e di un elevato deficit fiscale. La crisi socioeconomica umanitaria è guidata dalla svalutazione della Lira libanese, dall’aumento della disoccupazione e della povertà, dalla chiusura delle imprese, dall’inflazione, dall’accesso limitato ai cambi e alle importazioni e dalla diminuzione delle rimesse estere. Mentre l’intero paese ha sentito le difficoltà economiche, le popolazioni libanesi e rifugiate già povere e vulnerabili sono state particolarmente colpite.

Si stima che 1,5 milioni di membri delle popolazioni libanesi più vulnerabili, 1,5 milioni di rifugiati siriani, 180.000 rifugiati palestinesi dal Libano e 29.000 rifugiati palestinesi dalla Siria siano considerati vulnerabili e bisognosi di assistenza umanitaria.
Le condizioni di crisi sono state ulteriormente aggravate dalla pandemia di COVID-19 e dall’esplosione del porto di Beirut nell’agosto 2020.

La crisi economica ha aumentato il tasso di povertà, che ha raggiunto l’82% nel 2021, rispetto al 45% nel 2019, al 30% nel 2018 e al 27,4% nel 2011-2012. Le famiglie libanesi vulnerabili affrontano difficoltà nell’accesso a cibo, assistenza sanitaria, istruzione e altri servizi di base. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 30% nel 2022, rispetto all’11% nel 2019.

La maggior parte degli impianti di trattamento delle acque reflue in Libano non sono più in funzione a causa delle sfide fiscali dei comuni, creando urgenti necessità di acqua pulita e servizi igienico-sanitari in mezzo a un’epidemia di colera in Libano. 448 casi sono stati confermati dal Ministero della Salute Pubblica al 21 ottobre. Sono stati registrati casi nei campi profughi e in altre aree con acqua potabile inquinata e contaminata. Un sondaggio condotto su oltre 19.000 persone (3.522 famiglie) che vivono in insediamenti informali nel governatorato di Baalbek – Hermel ha rilevato che l’80% di queste famiglie utilizza acqua non sicura. Una grande popolazione di rifugiati palestinesi in vari campi è anche esposta a causa di servizi WASH non sicuri. La mancanza di fondi umanitari, le risorse limitate delle istituzioni pubbliche e la rapida escalation dell’epidemia stanno sollevando preoccupazioni.

Sicurezza alimentare: tra marzo e aprile 2021, il 22% delle famiglie libanesi soffriva di insicurezza alimentare. Il 47% ha affrontato difficoltà a soddisfare i propri bisogni di base, rispetto al 43% nel periodo novembre-dicembre 2020.
Nutrizione: i tassi di malnutrizione cronica e acuta sono aumentati nel 2021 in tutto il Libano. Circa il 25% dei bambini siriani, l’11% dei libanesi e il 10,5% dei palestinesi soffrono di malnutrizione cronica (bassa altezza rispetto alla loro età). Il 41% dei bambini e il 42% delle donne in età riproduttiva sono affetti da anemia. Lo scarso accesso ai servizi nutrizionali, l’assunzione inadeguata di cibo e lo scarso accesso al WASH e ai servizi sanitari sono i principali fattori che colpiscono tutti i gruppi di popolazione.

Mezzi di sussistenza/povertà: quasi il 90% della popolazione di rifugiati siriani vive a livelli di reddito inferiori al paniere delle spese minime di sopravvivenza e l’80% dei libanesi è stato costretto a vivere in povertà multidimensionale nel 2021. Nel complesso, il deterioramento delle condizioni economiche e la debolezza della governance rischiano di aggravare ulteriormente la povertà in Libano, colpendo tutti i gruppi della popolazione.

Istruzione: la crisi socioeconomica e COVID-19 hanno interrotto l’istruzione per i bambini rifugiati libanesi e siriani in Libano: solo il 43% dei bambini iscritti a scuola nell’anno 2021/2022. Circa il 30% dei giovani ha interrotto la propria istruzione e il 40% ha ridotto la spesa per l’istruzione per acquistare beni essenziali.

Gestione dei rifiuti: Il Libano manca di una strategia completa di gestione dei rifiuti solidi e si affida a discariche costose. L’esplosione del porto di Beirut ha ulteriormente danneggiato l’infrastruttura di gestione dei rifiuti. L’inefficienza della gestione dei rifiuti espone la popolazione a maggiori rischi per la salute e l’ambiente

Il documento qui a fondo pagina, in formato PDF, è un documento prodotto dall’Associazione ACAPS, un gruppo indipendente che fornisce informazioni per aiutare gli attori umanitari a rispondere in modo più efficace ai disastri di qualsiasi tipo.

Qui di seguito troverete appunto un loro studio/ricerca sull’Impatto Umanitario della crisi che coinvolge sopratutto i giovani in Libano : è in inglese ma è molto ma molto chiaro e veramente ben dettagliato. Ve lo consiglio caldamente!!

        Tags : | Libano |