IL CORTILE SSB

11/09/2014 | TRE MINUTI CON... | 0 commenti

Moreno Corinna

Sono Corinna, sorella di Moreno Maurizio e Livio  allievi della Scuola Salesiani di Beirut dal 1952 al 1957.  Ho studiato dalle Suore d’Ivrea fino al 1954, poi  all’Institut Sainte Anne des Soeurs de Besancon.  Indirettamente ho anch’io dei ricordi della Scuola dei Salesiani, dato che ogni domenica o festa comandata,  con i miei genitori, fratelli e varie famiglie italiane  partecipavamo alla Messa celebrata di solito da Don Trancassini.

Mi vengono in mente le passeggiate in un lungo corridoio insieme alle mie amichette in attesa della Messa ,  il confessionale all’inizio della Cappella dove andavo a “depositare” i miei peccatucci di ragazzina e ricevevo  parole di esortazione da Don Giovine. Quest’ultimo veniva spesso a casa nostra e mi dava ripetizioni di matematica. Ricordo anche Don Alessi e Don Zannini.

1. Com’era Beirut ai tuoi tempi e quali sono i tuoi ricordi più importanti di allora?

Per me Beirut era una città stupenda:  il suo mare, la spiaggia Saint-Simon dove passavamo alcuni mesi dell’estate,le nuotate sott’acqua vicino a un isolotto, i tuffi dalle Grottes aux Pigeons, i tramonti spettacolari,  il Souk dove mia mamma mi portava a curiosare in certi negozietti pieni di stoffe e oggetti elaborati,  l’odore del pane arabo e del montone per le strade, le gite organizzate dai Salesiani, in particolare una a Betlemme dove arrivammo di notte con un freddo e gelo che mi sono rimasti impressi  in modo indelebile. Ricordo una pasticceria nella quale sostavo regolarmente, insieme a un’amica,  al ritorno dal Liceo Francese verso casa- in rue Joureidini, vicino all’Ambasciata italiana – per mangiare un babá au rhum, come non ne ho mai più gustati. Ricordo anche le passeggiate insieme a mia nonna nel Campus dell’Università Americana. E’ come un film nella mia mente…

2. In che modo pensi che gli anni di scuola a Beirut abbiano influenzato la tua vita successiva?

Ho certamente ricevuto dei sani principi dai Sacerdoti Salesiani che predicavano la Domenica e  dalle Suore d’Ivrea , anche se all’epoca non ci facevo tanto caso, ma certamente i buoni semi hanno germogliato in qualche modo e nella “stagione”  giusta.
Gli anni passati a Beirut a contatto con tante persone  diverse mi hanno sicuramente aperto la mentalità e gli orizzonti e mi hanno aiutato ad apprezzare gli aspetti di culture diverse. Sono  sposata da 50 anni con un panamense e abito a Panama.

3. Con quali persone di allora sei rimasto in contatto in questi anni?

Ho rivisto alcuni compagni di Maurizio, mio fratello, e tramite lui ho ritrovato una mia compagna di scuola, Clara Giacomini, che, da quel che ho capito, frequentò la Scuola dei Salesiani, mentre io ero  passata alla scuola francese.

4. Saresti rimasto a Beirut dopo aver finito la scuola? E pensi che la tua vita sarebbe stata diversa?

Mi sarebbe molto piaciuto rimanere a Beirut , ma sapevo che la missione di mio padre era ormai in Sudan e noi ragazzi, siamo rientrati in Italia per proseguire gli studi. Anche se  gli anni passati con spensieratezza a Beirut sono incisi nel mio cuore,  sto benissimo dove sto, tanto più che  alcune cose di Panama mi ricordano Beirut.

5. Pensi un giorno di ritornare in Libano? E se si o no, perché?

Da una parte mi piacerebbe e qualche anno fa stavo per tornarci insieme a Maurizio e mio marito.  Ma vedendo alcune foto attuali di Beirut, preferisco ricordarla com’era quando ero ragazza.

6. Sei interessato/a a partecipare a riunioni future di ex-allievi? Cosa ti è piaciuto o non piaciuto in quelle degli ultimi anni? Quali sono i tuoi consigli in merito?

Non credo proprio che mi sarebbe possibile.
Consiglio comunque  di continuare con entusiasmo questa  bella iniziativa.

7. Cosa pensi di questo sito web e come lo vorresti?

Lo trovo molto interessante e non credo che ci sia niente da correggere.

CORINNA MORENO

TRE MINUTI CON...