Com’è iniziata la rivoluzione a scuola…

da | 18/01/2008 | SSB IN LIBANO | 0 commenti

Correva l’anno 1967, l’anno della guerra dei 6 giorni, a Beirut avevo già vissuto la rivoluzione del 1956 e nel corso degli anni non tutti i petardi erano petardi… Qualche coprifuoco ogni tanto vissuto con l’incoscienza dell’infanzia anzi una buona occasione per non andare a scuola, per girare nel quartiere da un cortile all’altro ed andare a trovare la Iole e Nando.

Kikka

Er Webmaster 2..., SSB

Correva l’anno 1967

Avevo fatto il primo anno di liceo francese, il secondo mi aspettava, sempre dalle Suore dell’Immacolata e la cosa non mi entusiasmava per nulla, non tanto per il liceo francese quanto per la scuola, non le compagne di scuola no no,  proprio la scuola, la famosa “femminile”……….CENSURA…………..
Primi giorni e primi calorosi scambi di vedute con la Direttrice che una mattina mi disse “se non ti va bene cercatene un’altra” una profezia?

La Silvia D’Amico si è iscritta dai Salesiani? Ebbene sì, a Beirut dai Salesiani era arrivato un nuovo Direttore il Grande Don Doveri – non che quelli precedenti e seguenti non lo siano stati – ma, Don Doveri è stato una persona unica, eccezionale chiunque ed ovunque l’abbia conosciuto ve ne parlerà in modo entusiasta a dir poco; dicevo quindi che era arrivato un nuovo Direttore che resosi conto del problema del non liceo italiano dalle Suore decise di aprire le porte della sua scuola alle ragazze, un’idea rivoluzionaria, Scuola Maschile che accetta le ragazzine, parliamo del 1967, una scuola mista dai Salesiani, non ci pareva vero! Così con Mariella capofila come formichine ci siamo trasferite in 5 dai Salesiani…
Cara Direttrice l’ho trovata la scuola che mi piace!

Una scuola che conoscevo indirettamente già: mio fratello Piero aveva avuto la fortuna di frequentarla dalla IV elementare alla maturità ed io uscendo da scuola passavo a prenderlo per andare a casa ma poiché l’orario era leggermente diverso lo dovevo aspettare 20 minuti.
Cancellone storico aperto, spesso Don Filiè davanti al suo “laboratorio” o a cincischiare con la sua vespa, quattro corsette, su e giù dagli scalini, insomma quello che può fare una bambina che deve aspettare il fratello.

Ma vi era anche la Messa la domenica alle 10 e poi mentre i genitori chiacchieravano noi giocavamo in cortile, lo ricordo sempre vivo, in movimento, sempre con ragazzi e ragazzini che giocavano a pallone, a basket, ecco, quando sento la parola “oratorio” la ricollego a quelle immagini; e come non ricordare la Messa di Natale a mezzanotte con la bellissima voce di Franco Araman, quell’odore di incenso, il Bambin Gesù portato a mezzanotte….brrrr mi vengono ancora i brividi dall’emozione solo a ripensarci.

Non ho mai vissuto la sensazione di una scuola nuova, non ricordo nemmeno che vi siano stati problemi di integrazione, in fin dei conti ci conoscevamo già se non tutti ma sicuramente molti e anche molti Don non erano a noi nuovi, certo i primi giorni camminavamo un po’ sulle uova forse più per timore che i Salesiani ci ripensassero! Una sola ragazza in I liceo e noi in II mentre terza e quarta nulla, la Bruna è arrivata l’anno dopo per fare la maturità ed insieme alla Paola erano ben 2 ragazze!

Certo forse Don La Leta non era proprio felicissimo di vedere delle ragazze girar per la scuola, ma io lo ricordo fin da bambina anziano e ovviamente per lui era sicuramente una decisione rivoluzionaria, ma quando ci si andava a confessare faceva gran raccomandazioni e con un “Pater Ave Gloria” mi ha sempre liquidato.
La Scuola aveva oltre alla sezione italiana anche quella americana e quella araba, anche questo era bello, orari un po’ falsati ma si viveva gomito a gomito con ragazzi di paesi, lingue e religioni diverse ed anche questo è stato un grande insegnamento….imparare a convivere!
Un obiettivo che ci piacerebbe raggiungere è anche vedere iscriversi ragazzi di quelle sezioni, che hanno frequentato la scuola e la ritrovano ora on line!

In molte scuole di Beirut era uso organizzare la Kermesse, io ero stata a tante e avevo visto sempre un gran movimento così parlando con Don Doveri gli chiesi perché noi non la facevamo; inizialmente era un po’ scettico certo le altre scuole erano molto grandi, italiani in fondo non ve n’erano tanti, ma l’idea deve essergli piaciuta, in fin dei conti cosa rischiavamo?
Ma chi aveva mai organizzato una Kermesse? E’ stato un vero fai da te …. L’Ikea ha imparato da noi!!!

Vi era una cosa da fare per iniziare: il “libretto con le pubblicità” … le Signore del Comitato sotto l’alto patronato dell’ambasciatrice Contessa Di Tiene erano già tutte in movimento …papà mi negherai forse 100 lire libanesi per una pagina Adriatica? Nooooo e non fai una telefonata alla Pan Am,  e a Trad per la Fiat, e a Bassoul per l’Alfa Romeo e così di seguito?!?
E tutti gli allievi sguinzagliati ad organizzare i banchettini con giochi vari, i biglietti della Lotteria, il banco di beneficenza e il bar buffet e The Dummies che preparavano il repertorio perché ci avrebbero deliziato con le loro canzonette…..era il 26 maggio 1968 Festa di Maria Ausiliatrice Celeste Patrona delle Opere Salesiane, nell’anno centenario della Basilica dell’Ausiliatrice in Torino, che la prima Kermesse ebbe luogo.

Un vero successo, forse non ci speravamo nemmeno noi, ricordo l’euforia, le pacche sulle spalle che ci dispensavamo uno con l’altro ed i soldi che si passava a raccogliere dai vari banchetti, dal bar buffet letteralmente buttati nei cassetti della Prefettura e in fin di serata sembravamo tanti Paperon de Paperoni nel deposito! Don Doveri era contento, ma da lassù Don Bosco che ci aveva accompagnato sempre so che ci sorrideva e forse ci ha anche detto “bravi”!

Kikka