Chris, Cicabum e la nave Amerigo Vespucci
Foto di solo qualche anno fa…
Fra un giro qui ed un giro un po’ più in là, ricevuto questo testo e le foto qui in calce da parte della Mariella D’Andria, testo che mette in risalto una di quelle amicizie che restano anche dopo tutti questi anni…
Carissimi, a distanza di una settimana dalla notizia della sua dipartita, mi permetto di scrivere a Simo e non di Simonetta.
Scrivo a te, amica mia del cuore ai tempi di Beirut, l’amica alla quale avrei fatto leggere il mio diario segreto anche se non ce n’era bisogno perché ci raccontavamo tutto andando scuola, passeggiando per le vie, trascorrendo lunghi pomeriggi insieme e andando a fumare “clandestinamente” qualche sigaretta, che tu chiamavi, non so perché, CICABUM, sedute sugli scalini di qualche piano dell’edificio della tua casa in Rue Clemenceau se non addirittura direttamente in terrazza godendoci la veduta magnifica del mare che si apriva davanti al Phoenicia, Saint Georges .
Erano i tempi dei primi innamoramenti, dei ”filarini” e tu bella, bionda, solare, maliziosetta com’eri, ne hai fatti battere di cuori … (mi smentiscano i maschietti del “cortile” …) !
Potrei raccontare tantissimi episodi di momenti gioiosi condivisi, ma ne scelgo uno tra tanti perché il più significativo per quello che ne è derivato successivamente.
Agosto1971: Nave scuola Amerigo Vespucci in porto, la festa a bordo, la conoscenza di due aitanti cadetti, gli appuntamenti nei giorni successivi complice, “ob torto collo ”, mio fratello Flavio che ci ha fatto da “chaperon”.
Ho già avuto modo di raccontarvi che a distanza di 6 anni, convolavo a giuste nozze con uno dei due e che il prossimo aprile saranno ben 47 anni !!!
Poi tu finisci il liceo e vai a studiare a Torino dove ti raggiungo l’anno successivo, condividendo la camera in collegio .
Anche qui, ne combiniamo di ogni … Come non ricordare anche il “clandestino” che coabitava con noi : un criceto bianco, di nome Chris, per il quale il tuo futuro marito Enzo aveva fatto costruire una gabbietta artigianale, che il soggetto apriva impunemente permettendogli di scorrazzare liberamente e che davamo per “spacciato” se spariva dalla nostra vista per più di 24 ore, ipotizzando che fosse divenuto preda del gatto dell’infermiera che girava per i corridoi.
L’impunito, invece si nascondeva dietro ai cassetti dell’armadio dove si era costruito la sua tana, rosicchiando un certo numero dei miei maglioni !!!
Ogni tanto andavamo a Novara a supervisionare l’appartamento che vi avrebbe accolto, di lì a poco te ed Enzo, novelli sposi. Ricordo che una delle ultime volte, mi hai chiesto di fare una cosa buffissima : ci siamo infilate ai piedi dei calzini bianchi e mi hai chiesto di seguirti pattinando sul pavimento con tanto di accelerazioni e ”derapate”.
Motivo : prova calzino per vedere quanto pulito fosse !!!! Ma quante risate…
Poi il tuo matrimonio, i figli, nostre strade che si dividono, anche se con qualche incontro occasionale fino alla Reunion del 2007.
Ci ritroviamo qui a Roma una sola volta a casa mia, poi, solo messaggi a causa di quella che tu hai detto alla Kikka essere la tua “dissociazione”.
Arriviamo a giugno 2023 : altra Reunion SSB, ma tu manchi all’appello ! E Kikka che mi aggiorna sulla tua situazione, le tue condizioni di salute e come le stai vivendo ed affrontando.
Allora ti scrivo su Messenger e tu mi rispondi testualmente : Non sai che piacere sentirti… non me l’aspettavo perché per colpa mia e solo mia (ogni tanto sparivo) abbiamo perso il contatto. Ma tu sei sempre stata la mia Mariella, un’amica e una sorella. Perdonami se ho gestito male questo bene prezioso. Grazie per avermi scritto e non voglio perderti di nuovo. Ora sono un pò indaffarata, ma ti scriverò presto su whatsapp o, magari ci sentiamo.
TVB.
Questo non è avvenuto, anche se ho riprovato … fino allo scorso Natale.
Voglio credere che tu lo abbia fatto intenzionalmente per non rendere meno gioioso, luminoso, vitale tutto quello che abbiamo condiviso in passato.
Allora Simo, facciamo ancora un gioco … siccome non posso raggiungerti con il fascio della torcia più luminosa reperibile in commercio e salutarti come quando con la nave rientravi in Italia e ti feci i segnali dal mio balcone (cosa che ho raccontato nella mia presentazione nel sito) facciamo che, ogni qualvolta alzerò lo sguardo al cielo e vedrò una stella scintillare ad intermittenza, saprò che sei tu a salutarmi di lassù . T.V.B.
Mariella
p.s. tienimi un posto nella tua camera
Molto bello e “sentito” questo post.