Buon viaggio, ci vedremo presto!
Lei era il mio primo vero amore, un caro amore che a 18 anni pensi eterno…
![EDDYBRUNAFEAT](https://www.scuola-salesiani-beirut.org/wp-content/uploads/2022/02/EDDYBRUNAFEAT.jpg)
© Foto originali dalla collezione privata Bruna<>Eddy
Caro Diego, Sono rimasto senza fiato nel leggere di Bruna.
Lei era il mio primo vero amore, un caro amore che a 18 anni pensi eterno… Altri incontri ti fanno innamorare ma lei non l’ho mai dimenticata.
Mi sono emozionato molto ed è stato difficile scriverle queste parole, con occhi ancora lucidi.
Ma bisogna saper mettere da parte il Pudore e far conoscere a chi non l’ha conosciuta bene chi era e soprattutto le emozioni che sapeva suscitare.
Ci siamo innamorati veramente tantissimo, credo si vedesse…
Il tono di quello che ho scritto non riflette quello che provo ora. Ma ho voluto lasciare da parte il mio dolore e narrare la sua bellezza e la sua dolcezza… Non interessa quanto io stia male, chi ci ha conosciuto lo può immaginare, ma ricordare lei con i miei occhi e la memoria di un caro amore.
Non è stata fortunata, ha sofferto molto, forse sono questi dolori dell’anima che minano il corpo che non ci fanno reagire.
Se ne è andata in silenzio, senza rumore, senza disturbare.
Caro amore, una bellissima canzone di De André, sulla musica del “concerto di Aranjuez” parla di te, di noi.
Sei entrata con il tuo sorriso splendido nella mia vita, dolcemente, con delicatezza e gioia immensa.
Perché tu eri così.
È bastato uno sguardo per “sentire” quanta bellezza fosse dentro di te, oltre a quella che mostravi al mondo.
È bastato un sorriso, di quelli che sapevi donare a tutti, che affascinavano e scaldavano il cuore.
Ognuno di noi, caro amore, è anche quello che riceve dagli altri, siamo composti di materiali diversi e complementari, e si impastano indissolubilmente.
Io sono anche un po’ te.
Quella ragazza, con capelli più belli delle migliori sete d’oriente. Con occhi dolcissimi e al contempo sprizzanti intelligenza che mostravi con la tua ironia.
Passavamo le notti al telefono, caro amore, fino a quando la casa si svegliava, ci saremmo rivisti in classe dopo pochi minuti, eppure la fretta e la felicità di correre a scuola non l’avevo mai provata.
Pochi giorni fa era il tuo compleanno.
Per il mio mi hai regalato tantissimi anni fa un “bigliettone” di auguri. Lo conservo con cura. Mi ha seguito in ogni spostamento da Beirut a Pisa a Roma a Bruxelles di nuovo a Roma…
Perché?
Perché in quell’augurio c’era tutto il tuo amore.
E il mio.
Quello che due ragazzi di 18 anni possono provare, totale, immenso, dolcissimo e tenero.
Noi siamo quello che lasciamo di noi.
In chi ti ha conosciuto bene, in chi ti ha amato, caro amore, hai lasciato una impronta di bellezza.
Ci siamo sentiti molto tempo fa e mi dicesti, ho comprato la macchina nuova, era destino che fosse targata ED. Un piccolo segno per dire che anche tu conservavi un bel ricordo del nostro incontro.
Se non hai nulla in contrario, vorrei, per la prima volta da quel 1969 condividere quel bigliettone di auguri.
Condividerlo con tutti quelli che ti hanno voluto bene! Parla di te!
Lassù dove ti trovi avrai ritrovato tra i tanti anche Rinaldo. Partimmo da Pisa con lui una sera per venirti a trovare con la 500. Quando ci apristi la porta in camicia da notte, era mattina presto, non credevi ai tuoi occhi… Un viaggio epico!
Che festa che facemmo!
Su queste note che ti dedico, perché tu sei stata un primo e vero caro amore, cara Bruna la luce speciale del tuo sorriso e la dolcezza dei tuoi occhi continueranno ad illuminare il mio cammino.
Buon viaggio, ci vedremo presto!
“Caro amore
nei tramonti d’aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentire piangere e gioire
anche il vento ed il mare.
Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore
i fiori dell’altr’anno
caro amore
sono sfioriti e mai più rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo tra le labbra ormai stanche
“eri il mio caro amore”
Questa è una notizia che rientra nella categoria delle notizie che non vorresti mai ricevere! L’ho appresa pochi minuti fa da mia sorella Mariella con la quale ci sentiamo regolarmente e non usando FB non ho potuto coglierla in tempo reale. Ripiego quindi al nostro ben amato sito nato proprio subito dopo il nostro mitico incontro del 2007, occasione nella quale molti di noi hanno potuto incontrate la cara Bruna.
Quando eravamo entrambi ancora affidati alle cure delle Suore d’Ivrea, all’età di 6 anni circa abbiamo duettato insieme sul palco del Teatro della scuola lei tutta di bianco vestita da bambolina ed io da pagliaccetto vestito da arlecchino con una cuffia in testa dalla quale spuntavano due cornini sulla cui punta erano stati cuciti due campanellini!
Con lei voglio ricordare la cara sorella Rita, ora nuovamente insieme, inseparabili compagne dei nostri “variegati” doposcuola. Ho un vivo ricordo anche dell’altra sorella Carla e della loro cara Mamma. Per loro sarà di nuovo festa per essersi ritrovate. Per noi un dolore difficilmente sanabile confortato solamente dai ricordi del tempo condiviso ed allietato da loro.
Riposa in Pace cara Bruna e non ci perdere di vista!
“Nonno” Flavio
Che bella Edy, una vera poesia degna del tuo primo vero amore!