Arrivederci Don Sante Bedon

da | 29/02/2012 | Non dimentichiamoli | 0 commenti

Foto tratta dal giornale FRONTIERA


Buongiorno, mi chiamo Francesca Palluzzi, non sono un’ex allieva di Beirut, ma visitando il vostro sito mi sono trovata a condividere in pieno tutte le belle parole e ricordi dedicati a Don Sante Bedon e sono stata strafelice di non saperlo solo, ma circondato da immenso affetto che lo accompagnerà ancora anche da adesso in avanti.
Il carissimo Don Sante è stato qui da noi nella parrocchia di Leofreni (RIETI) solo per 3 anni, io all’epoca avevo solo 14 anni, ma ha lasciato un segno indelebile della sua presenza, qualcosa di indescrivibile, a me è sempre piaciuto definirlo un magnete, una calamita di affetti. Il gentile Don Spreafico ci è stato molto vicino in occasione della sua morte ed ha accolto le nostre parole di ricordo inserendole nella sua omelia, ha fatto in modo di renderci partecipi anche se non presenti fisicamenti al suo funerale.

Sicura di fare cosa gradita invio copia di un mio articolo pubblicato in alcuni nostri giornali locali in memoria del nostro affezionatissimo Don Sante per condividerlo con voi che come me avete amato Don Sante.

Con riconoscenza e vicinanza

Francesca Palluzzi

di Francesca Palluzzi – mercoledì 15 febbraio 2012

Martedì 7 febbraio muore Don Sante Bedon, una perdita incolmabile nel cuore di tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo. Un uomo che difficilmente si può raccontare e descrivere, come meriterebbe, a chi purtroppo non ha avuto modo di incontrarlo nella propria vita.

Arrivò nella nostra parrocchia, a Leofreni di Pescorocchiano, nel dicembre del 1995, quando eravamo una piccola comunità totalmente disorientata: le nostre chiese versavano in stato di completo degrado, le rare cerimonie religiose venivano disertate dall’intera popolazione ed erano più di tre anni che i ragazzi non ricevevano i sacramenti della Comunione e della Cresima. E lui comparve, in punta di piedi, per portare a termine una missione che nessuno avrebbe mai immaginato realizzabile, proprio come un vero dono del Signore.

Questi i suoi ricordi e propositi al suo arrivo: «Ricordo il mio arrivo da voi quel 16 dicembre del 1995, di ritorno da Istambul, mi “dirottarono” tra le vostre splendide montagne; quella sera la 126 arrancava a fatica, in seconda, da Carsoli a Leofreni. Arrivai al freddo, al gelo ma pieno di speranza e con nel cuore la totale fiducia nella provvidenza. Mi accampai e mi rimboccai le maniche allo scopo di restaurare, unire, amalgamare, ricostruire quel tessuto sociale civile e religioso, che in seguito, nel corso di tre anni di mia permanenza tra voi, ha dato, grazie a Dio, segni inequivocabili di autentica testimonianza cristiana».

E fu proprio così, portò con se tanti e tali buoni propositi che in meno di 3 anni riuscì a restituire dignità alla nostra comunità, a conquistare l’affetto e la fiducia di tutti, grandi e piccoli, scettici e non, i più vicini e i più lontani alla chiesa, perché lui non era solo ed unicamente un uomo di chiesa. Era prima di tutto un uomo umile, solerte, dallo zelo infinito, che conquistava tutti con la sua semplicità ed umanità, col suo sorriso rasserenante era una calamita di affetti e, soprattutto, era in grado di parlare con la lingua del cuore.

È stato con noi appena tre anni, dividendosi tra le parrocchie di Leofreni, Castelluccio, S. Lucia delle Castagne e Roccaberardi, ed ha realizzato, in così breve tempo, ancor di più di quanto potessimo sperare per i nostri paesi, lasciando segni indelebili della sua presenza. Quando nel 1998 arriva la comunicazione del suo trasferimento a Latina: “Leofreni, il parroco se ne va, la popolazione insorge con la Curia”, così titolava un articolo del Corriere di Rieti dell’epoca, ma a nulla servirono la nostra opposizione e le nostre suppliche, Don Sante raggiunse Latina per un’altra missione dalla certa riuscita.

Non abbiamo mai smesso di tenerci in contatto, anche durante le sue successive istanze ad Alessandria d’Egitto, al Cairo, a Cremisan. Tornava spesso a trovarci ed erano giorni indimenticabili e di festa, sembrava non fosse mai andato via e tutti tornavamo indietro nel tempo, si lasciavano da parte, per quanto possibile, lavoro ed impegni per stare con lui e dedicarci completamente alla sua tanto attesa visita, sempre troppo breve purtroppo.

Quando martedì 7 arriva la comunicazione di Don Maurizio Spreafico della morte di Don Sante Bedon dopo un periodo di malattia, l’intera comunità ne è addolorata e mancando le condizioni per poter raggiungere i luoghi dei funerali a Torino, insieme al nostro attuale parroco Don Giuseppe Slazyk, decidiamo di celebrare una messa in suo onore contemporaneamente alla cerimonia esequiale.

Alla cerimonia, concelebrata anche da Don Sante Gatti e Don Mirco, ospite di Don Giuseppe, hanno partecipato tutti i parrocchiani di Leofreni, Castelluccio, Santa Lucia e Roccaberardi, le suore pastorelle di Collemaggiore, amici e conoscenti che hanno ricordato insieme il nostro caro Don Sante tramite foto e pensieri a lui dedicati. Inoltre Don Maurizio Spreafico, Ispettore MOD, con grande disponibilità e gentilezza, felice della nostra testimonianza di vicinanza ed affetto ci ha voluto rendere partecipi del suo pensiero e ricordo inviandoci il testo della sua Omelia che abbiamo potuto condividere con tutti i presenti.

È stato un nostro modo per essere vicini al carissimo Don Sante ed accompagnarlo anche durante quest’ultimo viaggio, sicuri che continueremo ad essere come sempre: «…anche se lontani, vicini col cuore e con la preghiera», e come diceva sempre lui: «non vi do l’addio ma l’arrivederci».

Arrivederci caro Don Sante con grande affetto e profonda stima.

Francesca Palluzzi

Mercoledì 15 febbraio 2012, Non Dimenticar...

ARRIVEDERCI DON SANTE BEDON

Articolo pubblicato sul settimanale «Frontiera» di Rieti e sul sito del «Giornale di Rieti» che si può leggere qui >>>>>