Anno internazionale della Felicità: Libano in coda
Foto Swodesh Shakya
La felicità è uno dei diritti fondamentali dell’uomo e uno scopo fondamentale dell’umanità, nonché compito dei governanti agire in vista di essa…
Ricevuto da don Vittorio l’articolo qui di seguito con il seguente testo come intro :
Caro Diego e carissimi tutti, vi allego queste quattro righe buttate giù oggi nell’apprendere la disastrosa situazione nella quale si trova il Libano secondo l’ONU. Un caro saluto!
don Vittorio
Dal 2012 l’Assemblea generale delle Nazioni unite invita i vari Paesi a celebrare annualmente la Giornata internazionale della Felicità il 20 marzo, in occasione dell’equinozio di primavera, simbolo beneaugurante di rinascita della natura. Siamo infatti alla vigilia della primavera.
Nonostante l’attuale disastrosa situazione del mondo, anche quest’anno l’ONU ha pubblicato in questi giorni il World Happiness Report che prende in considerazione 146 paesi, con il Libano in penultima posizione, davanti all’Afghanistan.
Se, senza sorprese, i Paesi del Nord Europa, Finlandia in testa, si trovano abitualmente in cima, chi avrebbe mai detto che il Libano, già Paese della “dolce vita” negli “anni d’oro”, sarebbe un giorno precipitato, fino a finire in coda?
Dai criteri assunti dall’ONU è facile dedurre la reale situazione del Libano attuale: crescita economica e sviluppo sostenibile, eradicazione della povertà e benessere, rapporto con la natura… Ovviamente, in base al principio di laicità, o magari anche del politically correct, non spetta alle Nazioni Unite prendere in considerazione il rapporto con la trascendenza tra gli elementi che possono essere fonte di felicità. Per la grande maggioranza dei libanesi invece, la trascendenza è ancora fondamentale e fonte di sostegno e di speranza, soprattutto in questi tempi difficili.
Il principale motivo che ha spinto all’istituzione di questa Giornata è che la felicità è uno dei diritti fondamentali dell’uomo e uno scopo fondamentale dell’umanità, nonché compito dei governanti agire in vista di essa.
E don Bosco diceva ai suoi ragazzi: “Vi voglio felici su questa terra e nell’eternità”.
A mo’ di conclusione, ci si può chiedere quale sia il livello di percezione personale della felicità e su quali criteri si fondi…
CI HANNO SCRITTO