La notte dei libri volanti…

da | 18/05/2015 | IMMAGINI DI MEMORIA | 1 commento

Foto Album Pallecchi


Altra Storia, altro Regalo…

Diego

Er Webmaster..., SSB

Caro Super rintronatus Don Diego, ti mando il resoconto di un altro capolavoro di scherzo che finora era stato coperto dal segreto di Stato.

Anzitutto, nella mia prima storia delle sedie, hai chiesto cosa facevamo svegli di notte alle 3/4 di mattina… macchè svegli, anzi andavamo a letto presto, si metteva la sveglia ed in punta di piedi si usciva di casa alle 3/4 di mattina… e silenziosi, figurati trovarti il babbo che ti chiedeva dove andavi a quella ora di notte… poi si ritornava a casa verso le 5/6 e dormire un po’.

Ma capite che sacrificio era per noi farvi divertire un po’ ed animare le mattinate ai Don… Quasi, quasi ci meritavamo un encomio!

Quindi, anno 1970, io ed i miei due fidi compari, Gianni e Filippo Tagher, ci intrufoliamo in scuola, organizzazione da militari da incursione tipo SEAL, verso le 4 di mattina… di corsa nella nostra classe, svuotare tutti i nostri banchi dai libri e accumularli davanti alle porte delle altre 3 classi liceo.
Indi, svuotare tutti i banchi delle altre 3 classi ed accumulare anche questi davanti alle altre classi, oltre alla nostra, ovviamente. Colpo di genio finale, sparpagliare tutti i libri, classe per classe, in tutti banchi, cosicché nessuno aveva più un suo libro nel banco ma un misto di tutti gli altri…

Una faticaccia della miseria, cosa non si fa per la gloria… Via di corsa a casa, prima che si svegliassero i nostri genitori e poi, dormitina e puntuali a scuola per le 8 e mezzo…

Ti puoi immaginare il casino quando siamo tutti entrati nelle nostre classi… banchi con libri buttati dentro alla carlona, moccoli infiniti, corri di qui e là, i Don che non ci capivano nulla, chi buttava i libri in terra, tutti a cercare i propri nelle altre classi, un casino infinito…
Menomale c’era l’abitudine di scrivere il proprio nome sulla pagina interna dei libri, ma non tutti, insomma un caos cosmico… finale, saltate le lezioni quella mattina!

Spero che qualcuno ci ringrazierà, perché tanti, i soliti, non erano pronti per le lezioni… cosa non si fa per gli amici…

Meditate gente, meditate… ai posteri l’ardua sentenza per avere rallegrato i vostri spensierati giorni della nostra bella gioventù passata a Beirut.

Con affetto

Ferdinando Manetti

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