IL CORTILE | ALLIEVI

D’Andria Flavio

flavio.dandria@alice.it
1968
CASALE MONFERRATO
21/07/1949

Raccontare la mia storia? Un’impresa ardua non tanto perché non so da dove cominciare e dove finire, quanto per il contenuto, difficile da sintetizzare se voglio essere esaustivo, con il rischio però di annoiare chi legge, con fatti personali. Ma ci devo provare perché dopo aver sollecitato molti ad entrare in azione sul sito, non voglio essere incolpato di non dare il buon esempio! Con la premessa che su questo sito troverete già la mia lettera scritta a San Giovanni Bosco all’indomani del nostro indimenticabile incontro dell’8 luglio scorso a Roma (cliccare su “La Storia della Scuola” e poi su “Articoli della Categoria-Storia”), la storia di mia sorella Mariella che parla delle origini della famiglia in Libano e la mia testimonianza su Don Giulio Filié, libero le briglie sperando di frenare quanto più possibile la prolissità.

Nasco ovviamente a Beirut in quella stessa clinica “Maternità Khoury” ricordata da Bruna Vicinanza. Inizio anch’io le scuole dalle Suore d’Ivrea facendo la “Preparatoria” con Suor Prudente e la Prima Elementare con Suor Clementina. Suor Elisabetta invece era quella che nelle ricreazioni ci vendeva i “bomboni”.
Già da allora comincio a “frequentare” Bruna Brughera con la quale mi esibisco nel Salone Teatro della Scuola (abbiamo ancora le foto!). Dalla Seconda Elementare passo nella Scuola Maschile con insegnante credo ricordare Don Rugolon, poi La Terza con Don Sartori, la Quarta e Quinta con il Sig. Vanzo (aula di fronte alla scala del 1° piano, con in fondo gli armadi vetrati contenenti gli strumenti di Fisica) e avanti così.

Ricordo poi il giorno della Prima Comunione e Cresima (stesso giorno) con Preside Don Lino Ottone e Vescovo dei Latini di Beirut Mons. Eustache Smith. Più o meno in quegli anni si apre anche la Casa Salesiana di El Houssoun che diventa la meta delle nostre colonie estive (vedi lettera a Don Bosco per ricordi legati ad essa). Stranamente ho pochi ricordi legati al periodo delle Scuole Medie mentre ritornano quelli del Liceo. Sono gli anni in cui la squadra di calcio della Scuola comincia a farsi conoscere (che carica nel vedere le ragazze fare tifo) fino a diventare Campione del Libano interscuole e università, merito del nostro allenatore (ex giocatore di Serie C a Beirut in quanto gestore di un ristorante italiano).

Sono gli anni in cui Hamra diventa la “Fifth Avenue” di Beirut con le sue sale cinematografiche (“Hamra”, “Saroulla”, “Strand”), il primo Bowling con tavoli da biliardo (che sfide!) e le innumerevoli “vasche” nella speranza di “agganciare” le ragazze! A scuola il numero di studenti per classe comincia a diminuire (ricordo una Seconda Liceo con due soli allievi (prima aula a sinistra scendendo le scale nella Sezione Libanese).

Sono ancora gli anni in cui i giovani italiani si ritrovano nelle “feste” ora a casa dell’uno ora dell’altro e si inventano una parentesi “bipartisan”: gli uni eleggono come domicilio balneare lo “Sporting Club” e gli altri, per ripicca, il “Long Beach”; gli uni fondano il mitico “Kon Tiki Club” con tanto di tessera (sede nelle cantine della “Casa d’Italia” alias residenza della famiglia Calabresi) e gli altri, ovviamente, non sono ammessi! Sono sempre gli anni in cui la chiusura forzata della Scuola al Cairo comporta l’arrivo tra noi di Don Doveri e di alcuni ragazzi diventati compagni di ultimo anno di Liceo, miei e del Bruno Miggiano: Rudy Garelli, Giulio Capriata e Leo Formigli con l’aggiunta di Mario Prosdocimo proveniente dall’Iran.

Poiché questi ultimi anni di Liceo sono maggiormente condivisi con molti altri non mi dilungo oltre. La mia felice parentesi libanese si chiude con la maturità nell’estate del 1968 e, lasciata la famiglia là dove tornerò per le vacanze estive e di fine anno fino al 1974, mi trasferisco a Roma (su insistenza degli amici Calabresi e Miggiano) per tentare gli studi universitari. Mi iscrivo dapprima a Economia e Commercio e poi a Scienze Politiche, senza fare molti esami.

Alla fine del 1971, per evitare di fare il servizio militare come soldato semplice di leva quando (?) avessi terminato gli studi, decido di tentare la carta dei concorsi per Allievi Ufficiali di Complemento: tre all’anno per ognuna delle tre Armi, prima o poi ci azzecco! Destino vuole che il primo tentativo mi vada a segno: mentre sono di ritorno a Beirut per le vacanze natalizie mi arriva il telegramma con l’ordine di presentarmi ai primi di gennaio a Firenze presso la Scuola dell’Aeronautica Militare perché ammesso a frequentare il Corso di Allievi Ufficiali di Complemento. Inizia così la terza parentesi della mia vita.

Superato in tre mesi il corso e nominato Ufficiale, vengo destinato a frequentare il corso di Difesa Aerea in quel di Borgo Piave (LT) per altri tre mesi. Al termine chiedo di essere destinato (con poca concorrenza!) al Centro Radar di Mortara (PV) il più vicino a Torino dove nel frattempo era arrivata da Beirut mia sorella Mariella per frequentare l’università. Al termine dei 15 mesi di leva, mi viene proposta la ferma quinquennale che accetto perché mi permette di rendermi economicamente indipendente dalla famiglia.
Ed è la fine della mia esperienza universitaria (credo 11 esami in tutto!).

La carriera militare prosegue bene e grazie ad un memorabile Comandante riesco a guadagnare due anni sull’iter formativo fino a diventare il più giovane “controllore d’intercettazione” (quelli che con l’ausilio del radar dirigono i “Top Gun” sul loro bersaglio). Ma questa accelerazione ha come risultato di farmi esaurire buona parte dell’adrenalina insita nel lavoro e quindi di ingigantire i problemi che costituiscono il risvolto della medaglia, primo fra tutti i turni di lavoro in sala operativa e il rischio operativo poco riconosciuto. Comincio così a far girare la voce tra pochi amici fidati che se mi si fosse prospettata l’occasione giusta avrei preso in seria considerazione un cambio di lavoro.

Ai primi di giugno del 1976 ricevo una telefonata che mi invita a prendere contatto con la Cerutti, un’azienda di Casale Monferrato che opera nel settore della costruzione di grandi impianti per la stampa, dove cercano un assistente per il responsabile delle vendite sul mercato nordamericano. Faccio il colloquio e dopo quindici giorni presento la domanda di congedo da militare, proprio nel momento in cui occupavo l’alta classifica del “puntometro”. E siamo alla parentesi numero quattro.

Due anni come assistente dal ’76 al ’78, quattro anni come titolare dell’ufficio con frequenti viaggi negli States dal ’78 all’ ’82. Da qui al 2005 assistente del Presidente e dell’Amm.Delegato per le Relazioni Esterne, con la responsabilità di tutti gli eventi fieristici e congressuali, dell’immagine aziendale, delle relazioni con la stampa e le associazioni.

Nel 1993 costituisco l’Ufficio Viaggi Aziendale e divento uno dei promotori del movimento italiano del Business Travel e dei Travel Managers aziendali. Nel 2005, senza abbandonare gli altri incarichi, mi viene richiesto di tornare a seguire i mercati del Maghreb e del Medio Oriente.

A novembre del 2005, faccio ritorno per la prima volta dopo 31 anni a Beirut ed oltre a ritornare sui luoghi della memoria (in primis la casa dove abitavo con la famiglia) ritrovo la carissima amica Nadia (comune amica di Bruna Brughera ) che pochi mesi prima mi aveva rintracciato grazie ad internet. Sono nuovamente a Beirut a luglio del 2006 dove ai bordi della piscina dell’Hotel Riviera assisto su maxi-schermo alla mitica vittoria della nostra nazionale ai Mondiali di calcio e da dove pochi giorni dopo fuggo in macchina (direzione Damasco) poco dopo che erano cadute le prime bombe sull’aeroporto. Fase cinque della mia esistenza.

Pochi di voi ne sono al corrente. Essendo riuscito a ricongiungere il periodo militare a quello del mio ultimo impiego, raggiunti così i minimi di legge per la pensione di anzianità e nell’incognita di quello che il legislatore potrà riservarci in futuro, dal 29 dicembre scorso sono in pensione! Sì, lo so, tutti diranno “il Nonno in pensione!”. Ma vi posso assicurare che non trascorrerò il mio tempo in pantofole e pigiama!

Tra pochi giorni aprirò una partita IVA e intendo proseguire come libero professionista nel settore delle PR: il mio ultimo datore di lavoro mi ha già offerto un contratto di 100 giorni nel 2008 ed altri contatti avviati nell’ambito delle mie conoscenze mi lasciano ben sperare! Non potrei concludere questa mia storia senza avervi prima detto qualcosa sulla mia vita privata.

Dal 1987 sono felicemente sposato con Maria Rita, collega di lavoro, anch’essa ex allieva delle Suore Salesiane; abbiamo un figlio di nome Amedeo che compirà diciotto anni il prossimo settembre e frequenta con profitto il quarto anno di Liceo Scientifico. Divido il mio tempo libero tra l’Associazione Arma Aeronautica (sono il presidente di Sezione della nostra Città) e il basket: grazie al mio (ex) datore di lavoro che è anche azionista di maggioranza, faccio parte dello staff della JuniorCasale Fastweb che milita in A2 (siamo partiti dalla C1 cinque anni fa) con il dichiarato intento di tentare la massima divisione a partire dal prossimo campionato. Non mi dilungo ulteriormente. Non credo di aver detto tutto, ma l’essenziale sì.

Un’ultima cosa: da poco meno di una settimana ho un nuovo hobby che mi sta impegnando molto e si chiama SSB!

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